Daniela Petito

Nasco a Milano nel 1974. La passione per l’arte si manifesta praticamente subito.
Da ragazzina trascorrevo interi pomeriggi disegnando e creando fumetti (ma anche studiando danza, ascoltando musica e realizzando planimetrie per appartamenti, divertendomi poi ad arredarli). Mi piaceva
immaginare mondi alternativi e renderli reali a mio modo, mi piaceva immergermi in altre realtà.
Le mie scelte di studio mi hanno portata lontana dall’arte per parecchi anni.

Tuttavia
quando una passione ti appartiene, non può fare altro che riesplodere, ribussarti alla porta in maniera così forte e naturale che non puoi fare altro che risponderle, assecondarla. Qualche anno fa, in un momento di difficoltà della mia vita, l’arte è tornata a “salvarmi”.

Ho ricominciato a disegnare, ho lasciato che si “impossessasse di me”. Ora me ne nutro. Quando sento l’impulso di disegnare,
mi lascio guidare dalle mie emozioni, alzo la musica, guardo il foglio e le matite ed inizio a rendere reali volti e corpi, inizio a “sentire”. Sentire qualcosa (rabbia, complicità, forza, motivazione e tanto altro) è ciò che mi spinge verso un volto o un corpo, ciò che mi porta a sceglierlo, a viverlo. Renderlo reale mi trasporta in un turbinio di emozioni, in un mondo alternativo. Immaginare quale realtà (storia) ci sia dietro le espressioni di quel volto mi fa sentire viva, disegnare un corpo impegnato a compiere qualcosa di artistico mi fa sentire viva.

Sarà per questo che sento l’esigenza di realizzare una figura umana rispettando ogni minimo dettaglio che la caratterizza. Se abbiamo una ruga, una bocca, una fronte, degli occhi fatti in quel modo, se ci muoviamo in un determinato modo, è perchè abbiamo un vissuto ben preciso. Come cita Ann Brashares “l’anima si rivela in maniera prepotente sui nostri volti e sui nostri corpi”

Oltre ai ritratti iperealistici, amo anche dipingere in stile pop art (sia ritratti di persone che personaggi di fumetti e cartoon) e realizzare murales, prevalentemente a tema fumettistico.

Da qualche tempo ho deciso di dedicare molto più tempo all’arte, scontrandomi contro idee e persone, andando contro il pensiero comune dell’artista che fa fatica ad emergere e a vivere soprattutto di arte. Sono convinta che se si ama fortemente qualcosa bisogna provare in tutti i modi ad andarle incontro. Occorre dare alle proprie passioni tutto lo spazio che meritano.

Non voglio dilungarmi oltre, mi piace di più esprimermi con la mia arte.


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